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Come la subacquea cambia la vita: la mia esperienza da subacqueo e istruttore

Come la subacquea cambia la vita: la mia esperienza da subacqueo e istruttore
– Alberto Tumminelli

Il mio primo respiro sott’acqua: l’inizio di un cambiamento

Ricordo ancora la mia prima immersione come se fosse ieri. L’emozione, la curiosità e un pizzico di timore si mescolavano mentre mi preparavo a scendere per la prima volta sott’acqua. Poi è successo: ho inspirato attraverso l’erogatore e tutto è cambiato.

L’acqua mi avvolgeva, la gravità sembrava scomparire, e per la prima volta ho sentito il mare in un modo nuovo. In quel momento non sapevo ancora che la subacquea non avrebbe solo cambiato il mio modo di vedere il mare, ma anche la mia vita.

Un nuovo modo di vedere il mondo e le persone

Dal mare alla mente: un cambiamento di prospettiva

Dopo quel primo tuffo, ho iniziato a guardare il mare con occhi diversi. Non era più solo una distesa blu, ma un universo ricco di vita, di colori e di segreti.

Ma il cambiamento più grande non è avvenuto solo nel mio rapporto con l’acqua, ma anche nel mio modo di rapportarmi con le persone. La subacquea è fiducia: fidarsi del proprio compagno, dell’attrezzatura, dell’istruttore. E nel tempo ho capito che questa fiducia non si limita solo alle immersioni, ma entra a far parte della nostra vita quotidiana.

Ascoltare prima di parlare: una lezione imparata sott’acqua

Quando ho iniziato a insegnare subacquea, ho incontrato persone di ogni genere: uomini e donne, giovani e adulti, persone di culture, dialetti e religioni diverse. E ho imparato che per essere un buon istruttore non basta spiegare bene la tecnica, bisogna ascoltare.

Ogni allievo ha le sue paure, le sue aspettative e il suo modo di vivere l’immersione. Alcuni arrivano pieni di entusiasmo, altri con il timore dell’acqua, altri ancora vogliono semplicemente sfidare sé stessi. Ho imparato a lasciarli parlare, ad ascoltarli senza interrompere, a interpretare i loro silenzi e i loro sguardi. Perché sott’acqua il linguaggio del corpo è più forte di qualsiasi parola.

Fiducia e responsabilità: il legame tra istruttore e allievo

Una delle emozioni più forti che provo ogni volta che porto un allievo sott’acqua è la fiducia che ripone in me.

Ricordo un ragazzo che, durante il corso, mi disse:

“Non pensavo di poterlo fare, ma tu mi hai dato la sicurezza per riuscirci. Grazie per aver creduto in me più di quanto ci credessi io.”

Queste parole mi hanno fatto capire che essere un istruttore non significa solo insegnare una tecnica, ma dare alle persone il coraggio di superare i propri limiti.

Sott’acqua il tempo si ferma: vivere il presente

Quando ci immergiamo, tutto rallenta. I movimenti diventano fluidi, il tempo sembra scorrere più lentamente e l’unica cosa che conta è il qui e ora.

Questa sensazione mi ha insegnato a vivere diversamente anche fuori dall’acqua. Ho imparato ad apprezzare i momenti, ad avere pazienza, a non farmi travolgere dalla frenesia della vita quotidiana.

Un nuovo stile di viaggio e di vita

Diventare subacqueo significa anche cambiare il modo di viaggiare. Non si sceglie più una meta a caso, ma si cercano destinazioni con fondali unici, relitti da esplorare, mari da scoprire.

Ma la cosa più bella è che la subacquea non si vive da soli. Grazie a questa passione ho conosciuto persone straordinarie, amici con cui ho condiviso avventure incredibili, risate, emozioni e momenti indimenticabili.

La sicurezza prima di tutto: una lezione che vale sempre

Se c’è una cosa che la subacquea mi ha insegnato e che cerco di trasmettere ai miei allievi è che la sicurezza viene prima di tutto.

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La pianificazione, la gestione dell’aria, l’attenzione ai dettagli sono abitudini che non servono solo sott’acqua, ma anche nella vita di tutti i giorni. Essere subacquei significa sviluppare un senso di responsabilità maggiore in ogni situazione.

Immergersi per rilassarsi: il potere anti-stress della subacquea

Ogni volta che scendo in acqua, sento lo stress della giornata dissolversi. Il respiro rallenta, il corpo si rilassa, la mente si libera.

Ho visto molte persone arrivare ai corsi tese, nervose, con mille pensieri in testa. Dopo qualche immersione, tornavano in superficie con un sorriso nuovo, più leggeri, come se avessero lasciato i problemi in sospensione nell’acqua.

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Non è un caso che tanti subacquei considerino l’immersione una vera e propria forma di meditazione.

Conclusione: la subacquea cambia la vita, sempre

Diventare subacqueo non significa solo esplorare il mare, significa trasformare il proprio modo di vedere il mondo.

Oggi, ogni volta che porto un nuovo allievo sott’acqua, rivedo in lui la mia prima immersione. E so che, se continuerà su questa strada, scoprirà un mondo che cambierà per sempre la sua prospettiva.

Se non hai mai provato a immergerti, fallo. Potrebbe essere l’inizio di un viaggio straordinario.

E se vuoi qualcuno che ti guidi in questo percorso, nel nostro ATIS Diving Club troverai una famiglia pronta ad accoglierti.

Alberto Tumminelli

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