Basta pensare a quante ore di seguito possono rimanere in piscina a giocare senza stufarsi mai, o a quando al mare, per farli uscire dall’acqua, non basta richiamarli, ma vanno riportati sotto l’ombrellone di peso oppure ancora quando al lago si vogliono trattenere con la famosa scusa degli “ultimi cinque minuti” fino a farci fare tardissimo.
Abbiamo già parlato di come l’elemento acquatico rappresenti, seppur inconsciamente, un legame primordiale e quasi “sentimentale” con la natura. Un ponte sensoriale diretto con il ricordo della nostra nascita e la sensazione di agiatezza, tranquillità e protezione del grembo materno.
Questo legame nel tempo, allontanandosi negli anni, va per molti disciogliendosi se non addirittura deteriorandosi, ma per i nostri bimbi invece è vivido e saldo.
Una semplice, seppur quasi incredibile, dimostrazione di quanto profondamente sia il legame con l’acqua ce la forniscono i neonati, i quali, ancora incapaci di muoversi agevolmente su quello che presumibilmente dovrebbe essere il nostro elemento principale, la terra, dimostrano invece una volta immersi la capacità di trattenere il fiato e di aprire gli occhi sott’acqua in maniera istintiva.
Quasi tutte le mamme e i papà, nel rivedere nei figlioletti dei prodighi pesciolini, scelgono la strada dell’attività sportiva natatoria, ma avete mai pensato invece a quella subacquea?
Ebbene sì, non è obbligatorio essere grandi, grossi e vaccinati, basta l’amore per l’immersione!
Eh be, si, qualche altra cosetta…quindi, approfondiamo:
La formazione
Seguendo i dettami della didattica NADD, per prima cosa si famigliarizza con l’utilizzo dell’equipaggiamento subacqueo e le relative regole e tecniche base per un’immersione corretta e sicura. Il corso rappresenta senz’altro la base fondamentale che consentirà poi di approfondire eventuali futuri livelli dell’attività subacquea. Oltre a trasmettere le buone norme del comportamento e preparazione subacquea, in questa primissima fase del corso è parte immancabile, da parte dello staff istruttori, riportare e cercare di rendere al meglio anche l’aspetto divertente, gratificante e sorprendente delle immersioni e le sensazioni che si sperimentano.
È quantomeno doveroso sottolineare che alle spalle dell’insegnamento di queste nozioni e tecniche c’è una grandissima sensibilità da parte dei formatori di ATIS Diving Club nei confronti delle necessità e dei ritmi di apprendimento dei piccoli divers. Infatti, ATIS Diving Club, grazie anche all’esperienza con i disabili, è in grado di offre senz’altro una speciale ricettività verso i bambini con particolari predisposizione, propensione e preparazione nel seguirli correttamente.
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Vedi CorsoLa formazione, quindi, non avviene seguendo le modalità classiche previste per gli adulti. L’intero processo di insegnamento è studiato appositamente per i bambini, prevedendo dunque materiale audio-video adattato con molte immagini. Tutto ciò rende l’apprendimento notevolmente più semplice e anche ben più divertente, facendo sì che le nozioni impartite siano meglio recepite ed assimilate efficacemente.
Inoltre, se per gli adulti li troviamo in due percorsi separati, seguendo questa “filosofia del divertimento” teoria e pratica si intersecano alternandosi l’una con l’atra per i giovani sub, evitando così qualsivoglia eventuale momento di noia, rendendo il percorso intrapreso frizzante e vivo.
Il brevetto NADD
Al termine del corso, se viene superato con successo, anche i bambini ottengono un vero e proprio brevetto NADD.
Questo brevetto riconosciuto internazionalmente attesta a tutti gli effetti l’abilitazione ad immergersi in acquee libere, in ambienti simili a quello in cui si è addestrato nelle ore di luce (nello specifico il regolamento recita “da un’ora dopo il sorgere del sole fino a un’ora prima del tramonto”) ed entro la curva di sicurezza.
Ma scendiamo più nello specifico delle varie età e nelle varie possibilità (e limiti) dei futuri divers:
Gli allievi di età compresa fra i 10 e 14 anni possono conseguire il brevetto denominato Junior Open Water Diver. Per quanto riguarda questa fascia d’età va specificato che i ragazzi fra i 12 e 14 anni potranno immergersi fino a 18 metri di profondità (come per qualsiasi altro subacqueo brevettato Open Water Diver). Per gli allievi di 10 e 11 anni la profondità massima raggiungibile si riduce a 10 metri – e tale limitazione verrà indicata anche sul brevetto stesso.
Ma anche i bambini di 8 e 9 anni posso diventare subacquei!
IMMERSIONE RELITTO “COLTRI” Lago di Garda
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Semplice immersione sotto l’aspetto della profondità in quanto il relitto Coltri, denominato anche Airone, giace a circa 6…
I nostri “Baby Dolphin” (questo il nome del programma NADD specificatamente dedicato a loro) possono immergersi fino a 4 metri di profondità accompagnati da un istruttore.
Uno sport per la famiglia
Per quanto riguarda soprattutto i giovani divers fra gli 8 e gli 11 anni va fatto presente che sarà doverosa la presenza di un genitore o almeno di un tutore nella fase delle lezioni teoriche, siano esse svolte in presenza in aula o in modalità e-learning tramite la piattaforma dedicata prevista da NADD.
Coltivare la passione acquatica dei giovani e dei giovanissimi è una possibilità non limitata alla realtà del semplice nuoto. Con la subacquea si promuove fortemente lo sviluppo delle capacità coordinative, percettive e motorie dei bambini e dei ragazzi, creando anche maggiore sensibilità all’ambiente e coscienza ecologica nei divers del futuro.
Senza contare che, magari trovando nella figura del genitore il corrispettivo del compagno di immersione, la subacquea può diventare un’attività di coinvolgimento per tutta la famiglia! ATIS Diving Club, infatti, incoraggia ciò mediante l’organizzazione costante di uscite di mezza giornata durante tutta la settimana e nei week end o anche con viaggi di una settimana intera per una vacanza di famiglia particolarmente avventurosa e travolgente!
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