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Sanguinamento nasale in immersione: cause, prevenzione e soluzioni per subacquei

Capita spesso di vedere subacquei che, al termine dell’immersione, tolgono la maschera e scoprono tracce di sangue al suo interno. Questo fenomeno, più comune di quanto si pensi, può essere fonte di preoccupazione per chi lo sperimenta per la prima volta e di dubbi per i compagni di immersione. In questo articolo esploreremo le cause del sanguinamento nasale durante l’attività subacquea, come prevenirlo e quando è il caso di preoccuparsi.

Perché avviene il sanguinamento nasale in immersione: anatomia e pressione

Il sanguinamento nasale durante o dopo un’immersione è principalmente legato agli effetti della pressione sulle delicate strutture delle vie aeree superiori. Per comprendere questo fenomeno, è importante conoscere alcuni elementi anatomici fondamentali:

Anatomia nasale e sinusale rilevante per la subacquea

La cavità nasale è rivestita da una mucosa ricca di vasi sanguigni, particolarmente concentrati nella zona anteriore del setto nasale (area di Kiesselbach). I seni paranasali sono cavità piene d’aria che comunicano con il naso attraverso piccoli canali chiamati ostii.

Durante un’immersione subacquea, queste strutture sono sottoposte a significative variazioni di pressione che possono causare:

  • Compressione durante la discesa (fase di aumento della pressione ambientale)
  • Espansione durante la risalita (fase di diminuzione della pressione ambientale)

Se queste variazioni di pressione non vengono adeguatamente compensate, possono verificarsi danni alla mucosa e conseguente sanguinamento.

Le 5 cause principali del sanguinamento nasale in immersione

1. Barotrauma dei seni paranasali

Il barotrauma sinusale è una delle cause più comuni di sanguinamento nasale nei subacquei. Si verifica quando la pressione all’interno dei seni paranasali non si equilibra correttamente con la pressione ambientale.

Durante la discesa, se gli ostii dei seni sono ostruiti (ad esempio per congestione nasale o infiammazione), l’aria all’interno dei seni non può espandersi a sufficienza. Questo crea una pressione negativa che può causare:

  • Edema della mucosa sinusale
  • Rottura dei piccoli vasi sanguigni
  • Sanguinamento che può drenare nel naso

Durante la risalita può verificarsi il fenomeno opposto, noto come barotrauma sinusale inverso, quando l’aria in espansione nei sini non riesce a defluire adeguatamente.

2. Compensazione eccessivamente forzata

Molti subacquei, specialmente quelli meno esperti o con difficoltà di compensazione, tendono a eseguire la manovra di Valsalva (soffiare contro naso e bocca chiusi) con eccessiva forza. Questa pratica può causare:

  • Aumento brusco della pressione nelle cavità nasali
  • Rottura dei capillari nella mucosa nasale
  • Microtraumi alle delicate strutture del naso

La compensazione dovrebbe essere sempre eseguita delicatamente, in modo preventivo e frequente, senza mai arrivare al punto di dover “forzare”.

3. Effetto della pressione della maschera (squeeze facciale)

Un fenomeno spesso sottovalutato è l’effetto “ventosa” che la maschera può esercitare sul viso. Durante la discesa, se un subacqueo non equilibra regolarmente la pressione all’interno della maschera soffiando aria dal naso:

  • Si crea una differenza di pressione tra l’interno della maschera e l’ambiente circostante
  • Questa differenza agisce come una ventosa sul viso, comprimendo i tessuti
  • I vasi sanguigni superficiali possono rompersi, causando sanguinamento

Questo fenomeno, noto come “mask squeeze” o “squeeze facciale”, può manifestarsi con arrossamenti e petecchie sul viso, oltre che con sanguinamento nasale.

4. Disidratazione della mucosa nasale

L’aria compressa che respiriamo dalle bombole è notevolmente più secca dell’aria ambiente. Dopo un’immersione prolungata, questa aria secca può causare:

  • Disidratazione della mucosa nasale
  • Formazione di piccole croste o fissurazioni
  • Maggiore fragilità dei vasi sanguigni

A questo si aggiunge spesso l’effetto del sale marino, che contribuisce ulteriormente a seccare le mucose nasali, predisponendole al sanguinamento.

5. Vasodilatazione post-immersione

Dopo un’immersione, specialmente in acque fredde, si verifica un naturale processo di riscaldamento del corpo che comporta:

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  • Vasodilatazione periferica per aumentare il flusso sanguigno
  • Aumento della pressione nei vasi precedentemente contratti dal freddo
  • Possibile rottura di vasi già danneggiati durante l’immersione

Per questo motivo, spesso il sanguinamento non si nota durante l’immersione ma diventa evidente solo dopo, quando il subacqueo si toglie la maschera.

Fattori predisponenti: chi è più a rischio?

Alcuni subacquei sono più predisposti al sanguinamento nasale durante le immersioni:

Condizioni anatomiche preesistenti

  • Deviazione del setto nasale: ostacola il normale flusso d’aria e può complicare la compensazione
  • Poliposi nasale: può bloccare gli ostii dei seni paranasali
  • Ipertrofia dei turbinati: riduce lo spazio per il passaggio dell’aria

Condizioni temporanee

  • Raffreddore o sinusite: causa congestione e infiammazione delle vie aeree
  • Rinite allergica: provoca gonfiore della mucosa nasale
  • Uso di alcuni farmaci: anticoagulanti o farmaci che assottigliano il sangue aumentano il rischio di sanguinamento

Comportamenti a rischio

  • Discesa troppo rapida: non consente una compensazione graduale
  • Tecniche di compensazione inadeguate: specialmente l’uso eccessivo della manovra di Valsalva
  • Immersioni ripetute: possono causare un effetto cumulativo di irritazione della mucosa

Come prevenire il sanguinamento nasale in immersione

Prima dell’immersione

  1. Valutare le proprie condizioni: non immergersi in caso di raffreddore, sinusite o forte congestione nasale
  2. Idratarsi adeguatamente: bere molta acqua nelle 24 ore precedenti l’immersione
  3. Consultare un medico: in caso di sanguinamenti ricorrenti, una visita otorinolaringoiatrica può identificare problemi anatomici correggibili
  4. Considerare l’uso di spray nasali salini: possono idratare la mucosa prima dell’immersione (non usare decongestionanti senza consiglio medico)

Durante l’immersione

  1. Discesa lenta e controllata: consente una compensazione graduale e meno traumatica
  2. Compensare frequentemente e delicatamente: iniziare in superficie e ripetere ogni 30-50 cm di discesa
  3. Compensare regolarmente la maschera: esalare periodicamente dal naso nella maschera per evitare l’effetto “ventosa”
  4. Utilizzare tecniche di compensazione alternative: come la manovra di Frenzel o la manovra di Toynbee, meno traumatiche della Valsalva
  5. Rispettare i propri limiti: fermarsi e risalire in caso di difficoltà a compensare

Dopo l’immersione

  1. Risciacquare delicatamente il naso con acqua dolce: per rimuovere il sale
  2. Idratare la mucosa nasale: con spray salini o unguenti specifici
  3. Evitare di soffiarsi il naso con forza: potrebbe causare ulteriori danni
  4. Limitare l’esposizione ad ambienti secchi o condizionati: nelle ore successive all’immersione

Come gestire un sanguinamento nasale post-immersione

Se si verifica un sanguinamento nasale dopo un’immersione:

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  1. Mantenere la calma: nella maggior parte dei casi, il sanguinamento è lieve e si arresta spontaneamente
  2. Sedersi con la testa leggermente inclinata in avanti: evitare di reclinare la testa all’indietro, poiché il sangue potrebbe defluire in gola
  3. Comprimere delicatamente le narici: per 10-15 minuti continui
  4. Applicare ghiaccio sul ponte nasale: per causare vasocostrizione locale
  5. Evitare sforzi fisici: nelle ore successive al sanguinamento
  6. Non introdurre tamponi o tessuti nel naso: potrebbero aderire alla mucosa e causare ulteriori danni alla rimozione

Quando è necessario consultare un medico

Sebbene la maggior parte dei sanguinamenti nasali post-immersione sia benigna, esistono situazioni che richiedono attenzione medica:

  1. Sanguinamento abbondante o prolungato: che non si arresta dopo 20-30 minuti di compressione
  2. Sanguinamento ricorrente: che si ripresenta frequentemente dopo le immersioni
  3. Sanguinamento accompagnato da altri sintomi: come
    • Dolore facciale intenso
    • Vertigini o disturbi dell’equilibrio
    • Visione offuscata
    • Ronzii nelle orecchie
    • Difficoltà respiratorie nasali persistenti

In questi casi, è consigliabile rivolgersi a un medico specialista in medicina subacquea o a un otorinolaringoiatra con esperienza in problematiche barotraumatiche.

Implicazioni per la sicurezza e l’idoneità all’immersione

Un sanguinamento nasale isolato e di lieve entità generalmente non compromette l’idoneità a future immersioni, ma è importante:

  1. Identificarne la causa: per adottare misure preventive adeguate
  2. Risolvere eventuali condizioni predisponenti: come deviazioni del setto o sinusiti croniche
  3. Migliorare la tecnica di immersione: in particolare le modalità di compensazione
  4. Rispettare un adeguato periodo di riposo: prima di immergersi nuovamente, soprattutto in caso di sanguinamenti significativi

In caso di sanguinamenti ricorrenti, potrebbe essere necessario valutare modifiche all’attrezzatura (come il tipo di maschera) o ai profili di immersione (come limitare la profondità massima).

Falsi miti e misconcezioni sul sanguinamento nasale in immersione

Esistono diverse credenze errate sul sanguinamento nasale in subacquea che è importante sfatare:

Mito 1: “È normale avere sanguinamento nasale dopo ogni immersione”

Realtà: Sebbene sia comune, non dovrebbe essere la norma. Un sanguinamento frequente indica problemi di tecnica o condizioni predisponenti.

Mito 2: “Il sanguinamento nasale indica un problema alle orecchie”

Realtà: Sebbene orecchie e naso siano collegati, il sanguinamento nasale è generalmente correlato ai seni paranasali o alla mucosa nasale, non direttamente alle orecchie.

Mito 3: “Compensare con più forza previene il sanguinamento”

Realtà: Al contrario, una compensazione forzata aumenta il rischio di barotrauma e sanguinamento.

Mito 4: “I subacquei esperti non hanno mai sanguinamento nasale”

Realtà: Anche i subacquei esperti possono sperimentare questo problema, specialmente in determinate condizioni ambientali o di salute.

Conclusione: un approccio consapevole per immersioni più sicure

Il sanguinamento nasale in immersione è un fenomeno che, sebbene generalmente benigno, merita attenzione e comprensione. Conoscerne le cause e i meccanismi permette di adottare misure preventive efficaci e di riconoscere le situazioni potenzialmente problematiche.

La prevenzione passa attraverso una corretta tecnica di immersione, l’attenzione alle proprie condizioni di salute e la cura delle mucose nasali. Un approccio consapevole al problema non solo riduce il rischio di sanguinamento, ma contribuisce a migliorare l’esperienza subacquea complessiva, rendendola più confortevole e sicura.

Ricorda che ogni segnale che il nostro corpo ci invia durante l’immersione ha un significato e merita di essere ascoltato. Un’immersione sicura è quella che rispetta i limiti fisiologici del nostro organismo e che si adatta alle nostre condizioni di salute momentanee.

Se hai dubbi o vuoi approfondire l’argomento, rivolgiti sempre a un istruttore o un’istruttrice del tuo gruppo ATIS Diving Club, in continua formazione per garantirti informazioni corrette e aggiornate.


Questo articolo sul sanguinamento nasale in immersione ha scopo informativo e non sostituisce il parere medico. Consulta sempre un professionista sanitario qualificato prima di immergerti, specialmente se hai avuto problemi di sanguinamento nasale.


ATIS Diving Club – Immersioni sicure e consapevoli per tutti.

Alberto Tumminelli

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