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Subacquea e disabilità: insieme superiamo le barriere

Subacquea e disabilità: insieme superiamo le barriere

L’immersione subacquea è possibile anche per le persone disabili, grazie al supporto di istruttori altamente qualificati ed all’utilizzo di speciali accorgimenti, studiati ad hoc. Grazie alla subacquea quindi possiamo superare le barriere e consentire alle persone diversamente abili di vivere esperienze bellissime.

Le barriere da superare sono anche quelle relative alla vestizione, al montaggio dell’attrezzatura, alla discesa ed alla risalita.

La vestizione per un soggetto disabile può essere lunga, quindi è bene tenerne conto se ci si immerge insieme a normodotati, che invece sono più veloci.

La subacquea permette ai disabili di superare le barriere: le modifiche alla muta

Alcuni disabili necessitano di modifiche alle mute, come l’applicazione di cerniere nella parte interna ed esterna delle gambe; ciò è possibile anche sulle maniche della muta, a seconda del tipo di disabilità e del grado di difficoltà nella vestizione.

L’istallazione di queste cerniere comporta, però, una maggiore infiltrazione di acqua, se questa dovesse essere molto fredda si potrebbe incorrere in problemi di ipotermia durante le immersioni.

Altri, invece, preferiscono frequentare un corso di muta stagna ed utilizzare quest’ultima che garantisce la totale assenza di acqua e un maggior calore, ed essendo abbastanza larga agevola la vestizione.

La vestizione avviene solitamente sul punto di immersione o in barca poco prima dell’immersione per evitare il surriscaldamento del corpo; la posizione ideale è da sdraiati o da seduti. Eventuali sacchetti per l’incontinenza vanno svuotati prima della vestizione.

Fate scivolare i piedi nei gambali con l’ausilio di borotalco, questo faciliterà l’operazione, ed indossare immediatamente i calzari per evitare abrasioni ai piedi.

Per i soggetti con poca o addirittura senza sensibilità, è necessario usare estrema cautela con i calzari, le dita dei piedi possono piegarsi fino a fratturarsi e nessuno se ne accorgerebbe.

Cintura di zavorra: personalizzazioni per disabili

Anche la cintura di zavorra può essere personalizzata per un soggetto disabile, superando così eventuali barriere. Esistono diverse soluzioni:

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  • Cinture con sacche porta piombi;
  • Bretelle porta piombi con sgancio rapido;
  • GAV con tasche porta piombi.

Qualsiasi sia la soluzione, i pesi vanno sempre posizionati nella parte anteriore centrale del corpo per controbilanciare il peso della bombola, migliorando l’assetto e lo sbilanciamento laterale.

Esistono anche pesi a forma di anelli e vanno indossati alle caviglie per regolare l’assetto delle gambe.

La cintura di zavorra va indossata sempre da sdraiati, perché quando siamo seduti il giro vita è più gonfio. La cintura verrebbe quindi allacciata in modo scorretto, e porterebbe allo scivolamento della stessa con conseguente perdita dei.pesi, nel momento dell’ingresso in acqua.

Gruppo A.R.A

Per indossare il gruppo A.R.A. (bombola, erogatore e G.A.V.) ci si deve sedere al punto di entrata, i compagni esperti si occuperanno di aiutare il disabile in questa operazione delicata.

L’ingresso in acqua: valutare le barriere e superarle con i disabili

Si useranno metodi diversi a seconda delle circostanze e del livello di disabilità. Chi ha problemi di vista userà un’entrata col passo del gigante, una capovolta all’indietro o in avanti.

Chi ha problemi di mobilità userà generalmente una capovolta semi circolare in avanti, stando attento a non colpire l’acqua con il viso.

Scegliere sempre un punto d’immersione facile sia da riva che da barca, idoneo anche per la risalita.

Controlli di superficie per un soggetto disabile

L’equilibrio in superficie può essere difficoltoso, perché la bombola sbilancia il subacqueo all’indietro e la posizione che si tenderà ad assumere sarà quella a pancia all’aria o, comunque, a 45 gradi rispetto al pelo dell’acqua.

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Gli istruttori e le guide dovranno essere ben addestrati, per mettere il disabile nella corretta posizione per l’inizio della discesa. Prima d’iniziare l’immersione va controllata tutta l’attrezzatura, i pesi di zavorra e gli erogatori, solo dopo aver verificato che il subacqueo disabile non sia in affanno per la stanchezza si può iniziare la discesa.

Assetto sott’acqua di un subacqueo disabile

Sarà compito dell’istruttore e della guida mettere in assetto il Sub e fargli provare quella fantastica sensazione di volare sott’acqua.

La risalita in barca dopo l’immersione

La risalita in barca si svolge con le stesse raccomandazioni della discesa tenendo presente che la prima cosa da fare è liberarsi dell’attrezzatura accessoria, quindi in ordine la zavorra, il G.A.V. con la bombola e, infine, si può procedere alla risalita.

Francesco

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