Cerca su ATIS
Menu

Fisiologia dell’immersione: cosa succede al corpo

Fisiologia dell’immersione: riflesso d’immersione

Introduzione

La fisiologia dell’immersione, fondamentale per comprendere come il corpo umano si adatta alle profondità marine, include un elemento essenziale di questo adattamento, il riflesso d’immersione, una risposta fisiologica che consente di ottimizzare il consumo di ossigeno sott’acqua. Inoltre, la pressione ambientale influenza le cavità corporee e il comportamento dei gas nei tessuti, con effetti significativi come l’assorbimento e il rilascio dell’azoto, la narcosi da azoto e la tossicità dell’ossigeno. Questo articolo esplora in dettaglio la fisiologia dell’immersione, fornendo informazioni utili per ottimizzare la pratica subacquea e prevenire rischi.

Effetti della pressione subacquea sul corpo umano.

La pressione ambientale aumenta di circa 1 atmosfera ogni 10 metri di profondità. Questa variazione ha un impatto significativo sulla fisiologia dell’immersione, con effetti che includono:

  • Compressione delle cavità aeree: Polmoni, seni paranasali e orecchio medio sono soggetti alla compressione. Per evitare traumi barometrici (barotraumi), è essenziale eseguire manovre di compensazione, come la manovra di Valsalva per l’orecchio medio.
  • Aumento della solubilizzazione dei gas: Secondo la legge di Henry, all’aumentare della pressione, i gas si dissolvono più facilmente nei liquidi, inclusi quelli corporei. Questo processo è alla base della gestione dell’azoto nei tessuti e della prevenzione della malattia da decompressione.
  • Modificazioni della circolazione sanguigna: A profondità elevate, la distribuzione del sangue cambia, con una ridistribuzione verso gli organi centrali per compensare la compressione polmonare. Questo adattamento aiuta a mantenere un apporto ottimale di ossigeno agli organi vitali.

Riflesso d’immersione

Il riflesso d’immersione è una risposta automatica del corpo umano al contatto del viso con l’acqua, in particolare se fredda. Questo meccanismo, comune ai mammiferi marini, si attiva per ottimizzare il consumo di ossigeno e prolungare il tempo di apnea. Le principali risposte fisiologiche includono:

  • Bradicardia: Il cuore rallenta per ridurre il consumo di ossigeno, consentendo una maggiore resistenza sott’acqua.
  • Vasocostrizione periferica: Il flusso sanguigno viene deviato dagli arti verso gli organi vitali (cuore e cervello), garantendo un apporto costante di ossigeno.
  • Contrazione splenica: La milza rilascia globuli rossi supplementari nel flusso sanguigno, aumentando la capacità di trasporto dell’ossigeno.
  • Effetto della pressione sulla gabbia toracica: Con l’aumentare della profondità, la gabbia toracica si restringe a causa della pressione esterna, contribuendo alla riduzione del volume polmonare e alla diminuzione del consumo di ossigeno.

Queste risposte migliorano l’adattamento fisiologico durante l’apnea e le immersioni in generale, favorendo una maggiore autonomia sott’acqua. Comprendere il riflesso d’immersione è essenziale per ogni subacqueo che desidera ottimizzare la propria sicurezza e resistenza.

Assorbimento e rilascio dei gas

L’azoto, presente nell’aria respirata, si dissolve nei tessuti durante l’immersione in proporzione alla pressione ambientale. Questo fenomeno può avere effetti negativi se la risalita non è adeguatamente controllata:

  • Accumulo di azoto nei tessuti: Durante la discesa, l’azoto si dissolve progressivamente nel sangue e nei tessuti.
  • Formazione di bolle durante la risalita: Se la pressione diminuisce troppo velocemente, l’azoto disciolto può formare bolle nel sangue e nei tessuti, causando la malattia da decompressione.
  • Soste di decompressione: Per evitare la formazione di bolle, il subacqueo deve risalire in modo controllato e, se necessario, effettuare soste di decompressione. L’uso di tabelle subacquee o computer subacquei è fondamentale per calcolare i tempi di risalita in sicurezza.

Narcosi da azoto e tossicità dell’ossigeno

L’aumento della pressione parziale dei gas respirati comporta effetti collaterali da non sottovalutare:

  • Narcosi da azoto: A profondità superiori ai 30 metri, l’azoto disciolto nel sistema nervoso centrale può avere effetti simili a quelli dell’alcol, causando euforia, riduzione delle capacità motorie e giudizio alterato. Questo fenomeno può mettere a rischio la sicurezza dell’immersione, poiché il subacqueo potrebbe non rendersi conto del pericolo.
  • Tossicità dell’ossigeno: Respirare ossigeno ad alte pressioni parziali (superiori a 1.4 ATA) può provocare convulsioni e altri sintomi neurologici. Questo è un rischio significativo nelle immersioni con miscele iperossigenate, come il Nitrox, motivo per cui è fondamentale conoscere la MOD (Massima Profondità Operativa) della miscela utilizzata.

Conclusione sulla fisiologia dell’immersione: riflesso d’immersione

Comprendere a fondo la fisiologia dell’immersione è essenziale per praticare la subacquea in sicurezza. Effetti della pressione sul corpo umano, riflesso d’immersione, assorbimento e rilascio dei gas, narcosi da azoto e tossicità dell’ossigeno sono aspetti fondamentali per ogni subacqueo. Conoscere e gestire correttamente questi fenomeni permette di prevenire incidenti e di godere appieno delle meraviglie del mondo sommerso.

Per ottimizzare la tua esperienza subacquea, è consigliabile seguire corsi di formazione certificati, utilizzare attrezzature adeguate e pianificare sempre le immersioni con attenzione, tenendo conto delle condizioni ambientali e delle proprie capacità fisiche

Link esterni:

Alberto Tumminelli

Altri Articoli